Programma cosmonautico bulgaro

Il programma cosmonautico bulgaro si riferisce agli sforzi da parte della Repubblica Popolare di Bulgaria di inviare esseri umani nello spazio. L'idea di una missione spaziale con equipaggio bulgaro venne concepita prima del lancio del sovietico Sputnik 1, il primo satellite artificiale della storia. Nel 1964 venne scritta una proposta informale all'Unione Sovietica per inviare un cosmonauta bulgaro nello spazio, ma non venne considerata seriamente dai sovietici. La cooperazione ufficiale spaziale incominciò nel 1966 con la partenza del programma Interkosmos che permise ai Paesi del blocco comunista di usufruire delle tecnologie e strutture spaziali sovietiche.

Sotto l'Interkosmos, la Bulgaria inviò il suo primo cosmonauta, Georgi Ivanov, alla stazione spaziale Saljut 6 e divenne il sesto Paese del mondo ad aver avuto un proprio cittadino nello spazio. Tuttavia, un malfunzionamento nella Sojuz 33 impedì all'equipaggio di atterrare e Ivanov compì solamente 31 orbite intorno alla Terra prima della discesa sicura. Un secondo cosmonauta bulgaro, Aleksandăr Aleksandrov, trascorse nel 1988 dieci giorni sulla stazione spaziale Mir, eseguendo numerosi esperimenti scientifici.


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